LA MIA VISIONE
Per costruire INSIEME
l’Università di Parma di DOMANI
La mia visione per l’Università di Parma
È con grande senso di rispetto verso l’Istituzione in cui abbiamo tutti noi l’onore di studiare, insegnare, fare ricerca e trasmettere conoscenza, che mi accingo a introdurre questo mio progetto per l’Università di Parma.
Mi rivolgo alla comunità della nostra Università per condividere l’intenzione di candidarmi al ruolo di Rettrice per il periodo 2023/24 – 2028/29. È una decisione che nasce dalla mia personale esperienza nella gestione dell’Ateneo iniziata a fine 2013, proseguita fino a oggi e maturata dopo mesi di confronto. È proprio questo confronto che oggi deve diventare sempre più intenso e ampio per coinvolgere ogni persona dell’Ateneo in un progetto condiviso e capace di guardare lontano.
Dialogo.
Il dialogo è lo strumento che ho sempre cercato di privilegiare con tutte le componenti della comunità accademica. È la condivisione degli ideali che mi sollecita a continuare a lavorare in modo sinergico e collaborativo, alla ricerca di una progettualità comune e partecipata. Ci attendono anni densi di sfide, per l’attuale complessità del sistema universitario e per le riforme e progettualità in atto, anche con riferimento al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: questo scenario richiede competenza ed esperienza, da alimentare sempre con energia positiva e dinamica.
Servizio.
Candidarsi al ruolo di Rettrice significa, per me, mettersi al servizio dell’intera comunità, rivestendo un ruolo di coordinamento responsabile di una squadra in cui sono rappresentate tutte le componenti della nostra comunità accademica, a piena garanzia e sostegno dello sviluppo di una chiara strategia condivisa.
Essere Rettrice significa essere una guida autorevole che, con la giusta visione, con sensibilità e capacità di ascolto, sappia convogliare e stimolare le tantissime energie positive presenti, a tutti i livelli, nell’Università di Parma, rapportandosi con credibilità ed esperienza con il contesto allargato, territoriale e nazionale.
gestione UniPr
Entusiasmo e responsabilità.
Affronto questa sfida così impegnativa con grande entusiasmo, con senso di responsabilità, con piena consapevolezza dei problemi che siamo chiamati ad affrontare e a risolvere e, allo stesso tempo, conscia di avere alle spalle un’Università dinamica, solida, ricca di idee e competenze scientifiche, didattiche e professionali: un Ateneo al quale siamo tutti orgogliosi di appartenere per il suo ruolo nel panorama nazionale e internazionale e per i valori che incarna.
Punti critici e argomenti chiave.
Il progetto che intendo costruire parte dalla percezione di un bisogno sentito da tanti di noi: quello di mettere a fuoco seriamente tutto ciò che non ci soddisfa, che complica le nostre attività e che riduce le potenzialità della nostra comunità accademica.
Alcuni argomenti chiave, che ritengo determinanti per il futuro e la crescita del nostro Ateneo, rispecchiano la mia idea di Università. Quello che vorrei è:
- Costruire innovando un Ateneo da costruire insieme, tenendo uniti la sua storia millenaria, il suo presente, teso ad affrontare con vivacità ed entusiasmo le sfide che ogni giorno ci troviamo di fronte, e il suo futuro, che deve essere contraddistinto dal coraggio di innovare e dalla capacità di rispondere con la giusta dinamica alle sollecitazioni e alle opportunità offerte dal territorio e dal contesto nazionale e internazionale;
- Ricerca innovativa un Ateneo che contemperi la propria anima generalista con quella più specialistica, che sostenga ogni disciplina nelle sue peculiarità e consenta nello stesso tempo lo sviluppo di linee di ricerca altamente qualificate e innovative;
- Comunità accademica un Ateneo inteso come comunità accademica capace di mettere al centro dell’agenda politica l’alta formazione, la ricerca e l’istruzione, mediante azioni incisive e durevoli a livello locale e nazionale;
- Apertura e inclusione un Ateneo aperto e inclusivo, in cui tutti, studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico e amministrativo possano trovare accoglienza e opportunità di sviluppo culturale, personale e professionale, in cui l’ascolto e il dialogo rappresentino la chiave di volta delle relazioni e di una gestione che permetta a tutti di sentirsi ascoltati, accolti e valorizzati;
- Motore di sviluppo un Ateneo motore di sviluppo del territorio, che raccolga le sollecitazioni provenienti dal contesto in cui si trova e nel contempo funga da guida e da leva di crescita, grazie al patrimonio di innovazione e di ricerca trasversale che le menti brillanti che vi lavorano sanno mettere in campo e sviluppare;
- Internazionalizzazione un Ateneo aperto e pronto alla internazionalizzazione, che comprenda e valorizzi questa strategia, vero volano di crescita in tutti gli ambiti di azione con importanti ricadute anche nel contesto in cui l’Ateneo si colloca;
- Sostenibilità un Ateneo che metta la sostenibilità al centro del proprio agire, con attenzione costante agli aspetti ambientali, economici e sociali, e che promuova la sensibilità culturale, professionale e umana dell’intera comunità universitaria, attraverso la condivisione dei valori di rispetto e cura del bene comune;
- Didattica e Diritto allo studio un Ateneo che affermi la libertà della didattica e il diritto allo studio, nella fondante relazione fra studenti e docenti, per educare donne e uomini affinché maturino spirito critico, conoscenza, competenze umane, relazionali, professionali e responsabilità sociali in un mondo in rapido cambiamento;
- Giovani generazioni un Ateneo in grado di fare passi in avanti decisi a sostegno soprattutto delle giovani generazioni, che accogliamo sia come studenti sia come nuove leve di ricercatori, sprigionando l’energia e le potenzialità inespresse nei vari ambiti in cui si articola l’agire di docenti e ricercatori, personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, tecnici di laboratorio, ex-lettori/collaboratori linguistici, dottorandi di ricerca, specializzandi, assegnisti di ricerca, studentesse e studenti.
Auspico che queste riflessioni possano rappresentare un punto di partenza e di incontro per confrontarsi e progettare insieme, suscitando ulteriori idee e considerazioni che coinvolgano tutta la comunità accademica, per costruire in modo concorde un progetto condiviso, aperto e flessibile per l’Università di Parma.
Il programma che intendo presentarvi è organizzato in diversi ambiti di intervento principali, affiancati, anzi sostenuti e alimentati, da ambiti strategici trasversali. Il punto di partenza resta basato su Didattica, Ricerca, Terza Missione e Internazionalizzazione, missioni che devono essere sviluppate unitamente a tutti gli ambiti definiti trasversali, e non per questo di minore importanza, rivolti sia al piano della strategia, sia al piano dell’organizzazione, per disegnare il futuro dell’Università di Parma in un’ottica di innovazione, efficacia e qualità.
Le linee programmatiche, da finalizzare entro la scadenza per la chiusura delle candidature, verranno perfezionate una volta conclusa la fase di discussione che si svilupperà nelle prossime settimane.